Pubblichiamo volentieri un ulteriore contributo al ripristino e all'incremento
del patrimonio artistico dei Monti Lepini.
Al carissimo Mario Salvatori l'augurio di sempre più grandi riconoscimenti e successi da parte di tutta la Redazione e dei lettori!
PROMOTRICE
DI FEDE, DI CARITA’ E DI MISERICORDIA
E
TUTRICE DEI BENI DELL’ARTE SACRA MUSICALE E PITTORICA
Sabato
4 giugno a Sezze, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, per iniziativa della
Confraternita del Sacro Cuore di Gesù, detta dei “Sacconi”, con l’attuale
Priore Avvocato Sinuhe Luccone, è
stata festeggiata la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù, presso la Chiesa dei Santi Pietro e
Paolo, già dei Gesuiti.
E’
stata una suggestiva occasione per i tantissimi fedeli presenti, partecipare
alla celebrazione della Santa Messa, officiata da Padre Giorgio Montagna
dell’Istituto del Verbo Incarnato e resa ancora più solenne dagli armoniosi
canti religiosi della Corale di San Carlo da Sezze, diretta dal Maestro Bruno Soscia; assistere
alla benedizione e alla consegna della Croce, ai due Confratelli Pietro del Duca e Giuseppe Luccone dopo l’anno di noviziato e alla Vestizione di un
terzo Confratello, Alessandro Mercuri,
che è entrato a far parte della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù;
ascoltare
i saluti e i sentiti ringraziamenti rivolti a tutti i presenti, a nome della
Comunità di Sezze, dal Dott. Ernesto di
Pàstina;
scoprire
e rivivere insieme la bellezza del quadro di San Michele Arcangelo, restaurato dal
bravo Maestro Mario Salvatori di
Priverno, su incarico della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù.
Dopo
la bellissima omelia di Padre Giorgio
Montagna, è stata questa l’occasione per ll Priore della Confraternita del
Sacro Cuore di Gesù, Avvocato Sinuhe
Luccone, fornire ai presenti notizie storiche sulla Confraternita stessa, fondata
nel 1745 dal celebre predicatore francescano San Leonardo di Porto Maurizio (1676-1751),
durante una missione popolare tenuta a Sezze; di
particolare importanza è stata anche la donazione da parte della Signora
Cassoni Rosa (illustre famiglia setina) della Bolla di aggregazione
della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù ad una Congregazione di S. Paolo Apostolo a
Roma del 1865 alla chiesa di S. Maria della Pace, fino ad ora custodita dal
padre appartenente anch’egli alla Confraternita dei Sacconi di Sezze.
A
portare i saluti della Città di Sezze è stato il Dott. Ernesto di Pàstina, che ha rivolto parole di singolare
apprezzamento a tutte le istituzioni presenti, in particolare all’attento ed
emozionato Maestro Mario Salvatori,
esaltandone la serietà e la rara capacità professionale di restauratore,
ragioni per cui la Chiesa
e la Comunità
di Sezze gli hanno affidato importanti e difficili incarichi lavorativi; il
Maestro, conosciuto meritatamente da tutti come figlio d’arte, non solo perché
suo padre Renato è stato un
raffinato sarto e lo zio, Liso Marroni,
pittore e scultore, ma perché ha conseguito con passione e dedizione la
maturità artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Priverno ed ha affinato
le sue competenze nel campo del restauro e conservazione di beni artistici,
presso lo studio romano del Professor Everardo Pavia.
Si
può dire, pertanto, che Mario Salvatori
è nato e vissuto in mezzo all’arte, che la porta nel sangue e l’ha messa a
disposizione, con l’umiltà che lo distingue, di un vastissimo pubblico, che non
smetterà mai di meravigliarsi davanti ad
una sua opera restaurata. Egli è stato accolto al microfono con un
caloroso e lungo applauso, scandito da tutti i presenti, in segno di stima, riconoscenza
e ringraziamento anche per i restauri già eseguiti, su incarico della stessa
Confraternita, su altre opere conservate nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo,
tra le quali ricordiamo: Il
Sacro Cuore, il Calvario e Ss. Cosma e Damiano, sempre del Turchi.
Proprio
in questa cornice di festa, si è respirato un’aria di attesa, per vedere da
vicino i risultati del restauro del Maestro Mario Salvatori sulla tela
di San Michele Arcangelo. Su disposizione del
Restauratore, le luci del presbiterio e del transetto, venivano ridotte di
intensità per far emergere progressivamente, dalla penombra alla luce, la
mistica scena di San Michele Arcangelo in atto di trafiggere con un dardo il
già soggiogato demonio. Infatti, tolto il drappo, il pubblico, colpito dal
singolare risultato del restauro, durato ben due anni, si è alzato in piedi e
ha regalato al Maestro Mario Salvatori
un lungo, affettuoso e meritato applauso; egli ha subito spiegato che il dipinto,
cm. 185x125, è del pittore Giuseppe
Turchi, (Sezze 1840-Singapore 1895).
La tela era stata incollata
irreversibilmente a delle assi di legno, imbarcate e sconnesse, che gli agenti
atmosferici e l’azione devastante degli insetti xilofagi avevano reso irrecuperabili,
provocando al dipinto numerosi strappi e cadute di colore.
L’accurata operazione
di pulitura ha fatto riemergere in tutta la sua bellezza la preziosissima gamma
cromatica del dipinto, ricco di giochi prospettici chiaroscurali, che ricordano
in alcuni tratti la maniera Caravaggesca, con la corazza di un blu
lapislazzuli, il mantello di rosso cinabro e lacca di garanza. Al termine della
spiegazione delle fasi di restauro un rinnovato applauso da parte dei presenti ha
salutato Mario Salvatori, seguito dalla benedizione del quadro di San Michele
Arcangelo, da parte di Padre Giorgio
Montagna.
S. B.
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