lunedì 27 giugno 2016

IL RESTAURO DEL SAN MICHELE ARCANGELO PER OPERA DI MARIO SALVATORI

Pubblichiamo volentieri un ulteriore contributo al ripristino e all'incremento 
del patrimonio artistico dei Monti Lepini. 

Al carissimo Mario Salvatori l'augurio di sempre più grandi riconoscimenti e successi da parte di tutta la Redazione e dei lettori!


LA CONFRATERNITA DEL SACRO CUORE DI GESU’ DI SEZZE,
PROMOTRICE DI FEDE, DI CARITA’ E DI MISERICORDIA
E TUTRICE DEI BENI DELL’ARTE SACRA MUSICALE E PITTORICA


Sabato 4 giugno a Sezze, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, per iniziativa della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù, detta dei “Sacconi”, con l’attuale Priore Avvocato Sinuhe Luccone, è stata festeggiata la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù, presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, già dei Gesuiti.

E’ stata una suggestiva occasione per i tantissimi fedeli presenti, partecipare alla celebrazione della Santa Messa, officiata da Padre Giorgio Montagna dell’Istituto del Verbo Incarnato e resa ancora più solenne dagli armoniosi canti religiosi della Corale di San Carlo da Sezze, diretta dal Maestro Bruno Sosciaassistere alla benedizione e alla consegna della Croce, ai due Confratelli Pietro del Duca e Giuseppe Luccone dopo l’anno di noviziato e alla Vestizione di un terzo Confratello, Alessandro Mercuri, che è entrato a far parte della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù;
ascoltare i saluti e i sentiti ringraziamenti rivolti a tutti i presenti, a nome della Comunità di Sezze, dal Dott. Ernesto di Pàstina;
scoprire e rivivere insieme la bellezza del quadro di San Michele Arcangelo, restaurato dal bravo Maestro Mario Salvatori di Priverno, su incarico della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù.



Dopo la bellissima omelia di Padre Giorgio Montagna, è stata questa l’occasione per ll Priore della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù, Avvocato Sinuhe Luccone, fornire ai presenti notizie storiche sulla Confraternita stessa, fondata nel 1745 dal celebre predicatore francescano San Leonardo di Porto Maurizio (1676-1751), durante una missione popolare tenuta a Sezze; di particolare importanza è stata anche la donazione da parte della Signora Cassoni Rosa (illustre famiglia setina) della Bolla di aggregazione della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù  ad una Congregazione di S. Paolo Apostolo a Roma del 1865 alla chiesa di S. Maria della Pace, fino ad ora custodita dal padre appartenente anch’egli alla Confraternita dei Sacconi di Sezze.

A portare i saluti della Città di Sezze è stato il Dott. Ernesto di Pàstina, che ha rivolto parole di singolare apprezzamento a tutte le istituzioni presenti, in particolare all’attento ed emozionato Maestro Mario Salvatori, esaltandone la serietà e la rara capacità professionale di restauratore, ragioni per cui la Chiesa e la Comunità di Sezze gli hanno affidato importanti e difficili incarichi lavorativi; il Maestro, conosciuto meritatamente da tutti come figlio d’arte, non solo perché suo padre Renato è stato un raffinato sarto e lo zio, Liso Marroni, pittore e scultore, ma perché ha conseguito con passione e dedizione la maturità artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Priverno ed ha affinato le sue competenze nel campo del restauro e conservazione di beni artistici, presso lo studio romano del Professor  Everardo Pavia.

Si può dire, pertanto, che Mario Salvatori è nato e vissuto in mezzo all’arte, che la porta nel sangue e l’ha messa a disposizione, con l’umiltà che lo distingue, di un vastissimo pubblico, che non smetterà  mai di meravigliarsi davanti ad una sua opera restaurata. Egli è stato accolto al microfono con un caloroso e lungo applauso, scandito da tutti i presenti, in segno di stima, riconoscenza e ringraziamento anche per i restauri già eseguiti, su incarico della stessa Confraternita, su altre opere conservate nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, tra le quali ricordiamo: Il Sacro Cuore, il Calvario e Ss. Cosma e Damiano, sempre  del Turchi.

Proprio in questa cornice di festa, si è respirato un’aria di attesa, per vedere da vicino i risultati del restauro del Maestro Mario Salvatori sulla  tela di San Michele Arcangelo. Su disposizione del Restauratore, le luci del presbiterio e del transetto, venivano ridotte di intensità per far emergere progressivamente, dalla penombra alla luce, la mistica scena di San Michele Arcangelo in atto di trafiggere con un dardo il già soggiogato demonio. Infatti, tolto il drappo, il pubblico, colpito dal singolare risultato del restauro, durato ben due anni, si è alzato in piedi e ha regalato al Maestro Mario Salvatori un lungo, affettuoso e meritato applauso; egli ha subito spiegato che il dipinto, cm. 185x125, è del pittore Giuseppe Turchi, (Sezze 1840-Singapore 1895). 

La tela era stata incollata irreversibilmente a delle assi di legno, imbarcate e sconnesse, che gli agenti atmosferici e l’azione devastante degli insetti xilofagi avevano reso irrecuperabili, provocando al dipinto numerosi strappi e cadute di colore.
L’accurata operazione di pulitura ha fatto riemergere in tutta la sua bellezza la preziosissima gamma cromatica del dipinto, ricco di giochi prospettici chiaroscurali, che ricordano in alcuni tratti la maniera Caravaggesca, con la corazza di un blu lapislazzuli, il mantello di rosso cinabro e lacca di garanza. Al termine della spiegazione delle fasi di restauro un rinnovato applauso da parte dei presenti ha salutato Mario Salvatori, seguito dalla benedizione del quadro di San Michele Arcangelo, da parte di Padre Giorgio Montagna.

S. B.
                                                



                                                            


 

        
              
        




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