venerdì 7 marzo 2014

San Tommaso 2014


San Tommaso 2014
Anche quest'anno eventi culturali e religiosi per ricordare il grande San Tommaso

Cosa vuol dire celebrare il proprio Patrono? Ma anche: cosa vuol dire celebrare la festa del Patrono di una città la cui fede bimillenaria è orgoglio di speranza?

Domande che possono sembrare fuori luogo, che richiamano un retaggio culturale che qualcuno può dire che non gli appartiene. Ma egli sa bene che non è così.
I valori e le tradizioni che ci sono state trasmesse ci appartengono, lo vogliamo o non lo vogliamo. E allora di nuovo: cosa vuol dire celebrare il proprio Patrono? Vuol dire prenderlo come modello e guida nelle scelte quotidiane. Cosa ci dicono ancora oggi i santi? Celebrare il loro ricordo vuol dire anche, mi sia permesso l'azzardo, celebrare noi stessi. Perchè no? Vuol dire celebrare la nostra fede e lasciarci illuminare da essa. Celebrare, in questo caso, se stessi vuol dire riconoscere chi siamo realmente, quali sono le radici da cui prendiamo linfa e quali sono i frutti da portare.

San Tommaso per noi non è una tradizione morta, sepolta da un velo di polvere, da tirar fuori una volta l'anno! Celebrare la sua festa vuol dire parlare di noi, di ognuno di noi. Vuol dire ricordarsi chi siamo realmente, da dove veniamo e dove siamo chiamati ad andare, mano nella mano con i nostri figli.

Tutto questo è la festa del Patrono.

Ma non solo: dire che la sua festa non è una tradizione morta vuol dire risolutamente considerarlo nella vita di ogni giorno e lasciarci guidare dalla sua fede tanto grande da sorpassare i secoli e giungere fino a noi, ancora oggi dopo 740 anni a dirci qualcosa. Ma che cosa?

Ci dice che la relazione con Gesù Cristo è cosa concreta. Ci dice che la nostra fede va sempre approfondita e conosciuta. Ci dice che lui sta lì da tanti secoli e ci conosce bene, fin dalle più lontane generazioni. Ci parla di amore, ci parla di fedeltà, ci parla di luce promanante e rifulgente. Sì la sua luce di santità e soda dottrina promana e rifulge lucente. Abbaglia gli occhi dello stolto e ridona vigore allo spossato.

Celebrare San Tommaso per noi è vita e se noi lo intendiamo così come vi dico, è gioia profonda e verace: il suo ricordo diventa vita della nostra vita, proprio perchè egli, la sua vita, ce l'ha consegnata (e non donata) affidata (e non lasciata)! Ci ha lasciato il suo ultimo respiro, anelito e consegna di fedeltà immutabile e immutata, quel lontano 7 marzo del 1274.

Noi siamo i suoi figli!

Da allora è rimasto in mezzo a noi. Giungendo a Fossanova aveva citato il Salmo 31: “Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò perchè l'ho desiderato”.

Siamo i grandi depositari del suo messaggio. E sembra poco?

Quella reliquia (la sua testa inargentata nello splendido reliquiario) per noi è vanto, è orgoglio, è garanzia di tutela. È parte di ciò che ci è rimasto dopo la traslazione di gran parte del suo corpo in quel di Tolosa.

Noi sappiamo bene che essa è autentica: ce lo dicono i documenti e il nostro senso di fede immutato nei secoli. Quegli stolti che ne mettono in dubbio l'autenticità si sbagliano di grosso. Non sanno nulla. Non possono capire tutto quello che ci lega al nostro Santo e quello che per noi le sue reliquie significano. Ma noi la difendiamo questa verità, ma soprattutto ci crediamo? Trasmettiamo la sua devozione ai nostri figli?

Quest'anno l'abbiamo festeggiato con gran solennità. In quest'esperienza di fede ci ha fatto da guida il nuovo Vescovo Mariano, che fin dall'inizio della sua vita in mezzo a noi ha fatto capire da subito che a questo Patrono ci tiene assai, tanto da voler guidare lui stesso la processione e infiammare i nostri cuori, sia il giorno del suo Ingresso in Cattedrale sia il giorno della festa patronale, con parole esaltanti, grondanti di affetto e di devozione nei confronti di San Tommaso.

La settimana della festa è stata un trionfo: eventi culturali che hanno incorniciato bene la festa religiosa, promossa come sempre dall'Arcipretura cattedrale. Conferenze, incontri nelle scuole presenti sul territorio (tutte attività promosse dall'Istituto comprensivo “San Tommaso”, diretto sapientemente dalla dott. ssa Anna Maria Bilancia), concerti … un triduo solenne predicato, la benedizione e inaugurazione della mostra che l'Associazione delle Arti ha voluto dedicare alla nostra Basilica Cattedrale, che l'anno scorso compiva 830 anni dalla sua Consacrazione. La Messa solenne in canto presieduta dal Vescovo e concelebrata dai sacerdoti della città e della diocesi, la processione per il Corso e la “Statio” con la funzione nella chiesa conventuale di San Tommaso ….
Il giorno seguente la caratteristica e tradizionale fiera cittadina.
La presenza dei Sindaci del comprensorio e la solerzia organizzatrice del nostro Sindaco Angelo Delogu …

Non poteva andare meglio di così.

Un ringraziamento, doveroso e affettuoso, a tutti coloro che hanno collaborato.

Cosa resta di questi giorni?

La fedeltà al deposito che abbiamo ricevuto dai nostri avi e l'impegno a progredire in questa via. Pensiamo spesso al nostro Patrono, che è più unico che raro, prendiamolo a modello della nostra fede e ricordiamoci della fraternità che ci ha unito in questi giorni. Sono tornato a Priverno per la festa patronale (mancavo da qualche tempo) e ho da subito percepito la certezza che mi trovavo a casa, lo ero realmente. Ci siamo sentiti membra uniche di un'unica grande famiglia nobilissima e cordiale.

Ecco cosa resta. E non è poco. Ma l'anno prossimo avremo sempre questi sentimenti?
Credo di sì: se rimarremo radicati e fondati nelle nostre tradizioni, che permeano e guidano la vita presente.

Un caro saluto, amici miei!!

privernensis


Vi lascio con un regalo: il video che ho realizzato con alcune immagini, le più belle, della festa di quest'anno
Video Festa San Tommaso 2014

domenica 19 gennaio 2014

Cronaca e suggestioni dell'Ingresso a Priverno di S. E. Mons. Mariano Crociata, Vescovo diocesano

Alcune suggestioni sulla splendida giornata di ieri ...

Non è semplice riassumere in poche righe le grandi e molteplici suggestioni che hanno investito, travolto e illuminato un semplice cittadino di Priverno, quale sono io, che conosce, però, bene la lunga e variegata storia di fede del suo popolo antico e nuovo; ma anche la storia sociale e civile che contiene pagine esaltanti e pagine funeste.

Una giornata formidabile, che rimarrà nella storia, impressa nei nostri cuori e nelle immagini che ci ricordano quei momenti. Un nuovo Vescovo diventa Padre del suo popolo. Quel popolo gli è stato affidato da Cristo tramite il Suo Vicario in terra (il Papa). E quel Vescovo viene a visitare il suo gregge. Viene a guidare, a reggere e a governare nel nome di Cristo Capo. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: l'espressione del popolo gerosolimitano nel momento dell'ingresso di Cristo nella città santa la Domenica delle Palme esprime bene questo concetto. Il Vescovo è colui che viene nel nome del Signore per guidare i suoi figli nel cammino della vita fino alla patria celeste; viene a reggere e tener salda la fede di noi piccoli; viene a governare questa porzione di Chiesa perchè realizzi il fine per il quale è stata eretta ed esiste nel tempo.

Sono questi i momenti in cui si riscopre la grandezza dell'appartenere alla Chiesa cattolica. Sono queste le sane gioie che illuminano i nostri giorni bui e incerti. Sono queste le storie che la grazia sa tessere insieme come trame di un unico arazzo, che rappresenta una storia di amore, di sangue e di fedeltà.

L'abbiamo accolto come abbiamo accolto tutti i suoi predecessori nel corso dei secoli. Con lo stesso amore e la stessa promessa di fedeltà, ossequio e rispetto.

In Cattedrale sembrava vedere, confuse (ma poi non troppo) fra il popolo che la riempiva in ogni dove, delle persone a noi care tornate sempre troppo presto nella Casa del Padre.

Mi piace pensare lì rappresentata (è un dogma di fede quello della comunione dei santi nella triplice ripartizione della Chiesa: trionfante, purgante e militante) tutta la grande famiglia cattolica, quelli che ci hanno preceduto e attendono il giorno della risurrezione e noi che ancora lottiamo, militi, su questa terra di esilio.

Come ricordi confusi e balzanti, come fiammelle di un unico mistico candelabro, sono tornati per assistere ad un momento storico e immutabile nella sostanza. Cambiano i Pastori, ma l'unico Pastore, Gesù Cristo, è sempre lui presente in questi suoi messaggeri. Come non pensare ai Vescovi che hanno preceduto Mons. Crociata sulle Cattedre delle Tre Diocesi? Almeno gli ultimi: Pio Leonardo Navarra, Emilio Pizzoni, Arrigo Pintonello, Luigi Maria Carli, Domenico Simone Pecile, Giuseppe Petrocchi. E adesso: Mariano Crociata, da ieri uno di noi!

Non sappiamo quali saranno le sue scelte per il nostro bene spirituale, ma gli promettiamo fin da subito il nostro rispetto e la nostra stima incondizionata.

A lui abbiamo detto: Sia benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Ma nel frattempo gli rinnoviamo ancora il nostro: Benvenuto in mezzo a noi, Apostolo, Guida, Padre, Fratello, Amico!

***

Un particolare ringraziamento va al clero cittadino e diocesano, all'Arcipretura e al Capitolo Cattedrale nella persona di don Giovanni Gallinari. Un ringraziamento al Sindaco, il dott. Angelo Delogu e all'amministrazione comunale di Priverno, ai Vigili urbani, ai Carabinieri e a tutte le forze dell'ordine che servono la collettività, come pure alle Confraternite e ai giornalisti e fotografi locali e non, al canale televisivo Lazio tv per la diretta e a tutti gli uomini di buona volontà.

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La foto ritrae Mons. Vescovo, che, accompagnato da Mons. Arciprete, dai Cerimonieri, dal clero e dalle Autorità, sale la scalinata della nostra Basilica Cattedrale. Foto del dott. Alessandro Paglia.

privernensis

mercoledì 1 gennaio 2014

PROGRAMMA SOLENNE INGRESSO DEL NUOVO VESCOVO

Fratelli, amici, concittadini!
finalmente accoglieremo a Priverno il nuovo Vescovo, Mons. Mariano Crociata.
Faremo onore alla nostra fede lunga due millenni e in questa saremo confermati
dal nuovo Padre che la Provvidenza ci ha inviato.

Partecipiamo numerosi!



BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

PROGRAMMA DEL SOLENNE INGRESSO A PRIVERNO
DI MONS. MARIANO CROCIATA
VESCOVO DIOCESANO

Priverno, 19 gennaio 2014

***

- Alle ore 16,00: Accoglienza del Vescovo a Porta Romana,
Processione lungo Via Consolare fino a Piazza Vittorio Emanuele

- Discorso del Sig. Sindaco, Dott. Angelo Delogu

- Ingresso in Cattedrale: Mons. Vescovo farà la sua Visita di adorazione
silenziosa al Santissimo nella Cappella del Sacramento, venererà le Reliquie
del glorioso San Tommaso e omaggerà l'icona antichissima
della Madonna d'Agosto
esposta per l'occasione sull'Altar maggiore

- Indirizzo di omaggio e di saluto a Mons. Vescovo
da parte di Mons. Giovanni Gallinari, Arciprete-parroco, Vicario episcopale

- Celebrazione della Santa Messa solenne
Concelebrata dal clero di Priverno, della Forania e della Diocesi
animata dalle corali parrocchiali cittadine riunite

- Omaggio di saluto da parte del popolo della città e della Diocesi 
nella Sala delle Cerimonie del Palazzo Comunale


Nella foto: Insediamento del Vescovo nella Cattedrale di Terracina lo scorso 12 gennaio

privernensis